Meteo
     Borsa
     Oroscopo
     Cinema
     Treni
     Aerei
     Farmacie
     Almanacco
     Proverbio
     Il Santo

     Le Lettere
     dei Lettori

Lunedì 8 Luglio 2002
Concerti del Chiostro. Andrea Bonaldo eseguirà brani orientali e il duo lirico Kotetsu e Takahashi interpreterà "La serva padrona" di Pergolesi
Verona omaggia il Sol Levante
Il Giappone e l'arpa: gemellaggio di sonorità stasera alle 21 al Dall’Abaco

«Sono andato per la prima volta in Giappone per ragioni di lavoro nel 1989 e sono rimasto affascinato da questo paese che ora fa parte integrante della mia vita. Ci ritorno due volte l'anno e sento molto forte l'affinità tra L'Italia e il paese del Sol Levante: la moda, la cucina, lo sport e la musica. L'amore dei giapponesi per il bel canto e il Rinascimento è viscerale e il livello di qualità che gli artisti d'oltreoceano riescono a riprodurre dell'arte italiana e alto con un rispetto profondo e sentito della nostra cultura alla quale si accostano con grande umiltà e professionalità». Con queste parole l'attore, regista e musicista Roberto Santini presenta l'evento che stasera alle 21 al Chiostro del Conservatorio Dall'Abaco, per la rassegna «Concerti del Chiostro» vede protagonista il nostro Conservatorio in un gemellaggio artistico con l'Oriente nel singolare spettacolo «Il Giappone e l'arpa-La Serva Padrona»: un omaggio musicale e teatrale alla cultura del lontano paese e alle capacità che tale cultura ha di elaborare il nostro patrimonio artistico con risultati impensabili e fondendo le proprie risorse con le nostre.
La produzione musicale per arpa che attinge alla cultura giapponese è nutrita ed il motivo sta nella capacità dell'arpa di evocare le sonorità del Koto, lo strumento tradizionale giapponese a corde pizzicate. Saranno presentate dunque nello spettacolo odierno musiche giapponesi con accompagnamento d'arpa eseguite dal concertista Andrea Bonaldo, con Roberto Santini interprete lettore di testi giapponesi.
Il programma prevede i canti popolari «Kaigarabushi» e «Chugokuchiho» e le liriche tradizionali «Narayama» e «Hamabe no Uta», tradotte in italiano per il pubblico ed eseguite dal basso Kazuhiro Kotetsu e il soprano Nobuko Takahashi (nella foto) . Seguirà di Giovan Battista Pergolesi «La Serva Padrona», genitrice di tutta l'opera buffa interpretata dai due cantanti giapponesi nel loro cavallo di battaglia.
Il duo ha studiato in Italia ed è ben padrone della lingua e del linguaggio operistico e li accompagnerà il Quintetto d'archi Musica della Concordia, di Rovigo (Nicola Breda e Giovanni Furlanetti ai violini, Francesca Dilani, viola, Marco Dal Bianco, violoncello, Riccardo Coelati Rama, contrabbasso), diretto da Nicola Guerini, con la regia di Stefano Vigo anche nel ruolo di vespone e mimo.
Interessante inoltre l'allestimento «storico» che strizza l'occhio alla commedia dell'arte, nato nel 1989 proprio a Verona, da allora riproposto in moltissime edizioni e che approderà in Giappone nel 2002 e 2003.
«Kotetsu e Takahashi sono eccellenti interpreti e membri rispettivamente del Nikikai e di Fujiwara Opera, le più importanti realtà giapponesi di produzione d'opera - sottolinea l'arpista Bonaldo, 30 anni di Isola della Scala che ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio Dall’Abaco e si è diplomato in arpa sotto la guida di Nazarena Recchia, in canto lirico con Gianni Mastino e in fagotto con Renzo Gambalunga. Dal 1995 è impegnato come cantante lirico alla Fondazione Arena in qualità di artista del coro stabile.- Affascinante è la rosa di proposte tra cui la ninna nanna della provincia di Chugochu, nel Giappone centrale arrangiata da Kosaku Yamada, compositore di epoca meji e la «canzone del pescatore», arrangiamento di un canto popolare della regione del Tottori e rinomata per le dune di sabbia bianchissima che contrastano colore plumbeo del mar del Giappone su cui la località si affaccia».
«Quando di giorno passeggio in riva al mare, tutto mi parla dei tempi passati suoni del vento, le nuvole strane, i colori delle conchiglie, le onde lontane. Quando di sera ritorno in riva al mare tutto mi parla dei vecchi amici, il colore della luna, l'ombra delle stelle, l'onda che viene, l'onda che va», recita inoltre il famosissimo canto della spiaggia, composto nel XIX secolo da Ryutaro Hirota: soffi di vento sulle corde dell'emozione.
Michela Pezzani


© Copyright 2001, Athesis Editrice S.p.A. - Tutti i diritti riservati - [Credits]